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Quasi certamente i primi giochi da tavolo avevano un carattere religioso. Il più antico, ora al Musèe du Cinquanténaire di Bruxelles, risale al IV millennio a.C., e fu ritrovato in un cimitero predinastico a El-Mahasna, otto miglia a Nord di Abido, nell'Alto Egitto, insieme a un gran numero di oggetti d'avorio e d'argilla.
Gli archeologi che scoprirono la tomba pensarono che il suo occupante fosse un sacerdote o un indovino e che il gioco servisse a predire il futuro o a scopo divinatorio.
Il possibile aspetto sovrannaturale dei giochi da tavolo è dovuto all'idea che siano gli dei a controllare la "fortuna" e il tiro dei dadi. Secondo la tradizione greca fu Palamede che inventò i dadi, come passatempo durante l'assedio decennale di Troia. Ma i dadi sono più antichi della guerra di Troia. I primi furono probabilmente legnetti, rametti spezzati, con una faccia arrotondata e l'altra piatta, usati secondo il sistema del "testa o croce", complicato dal numero di legnetti usati. La forma odierna a sei facce, in cui le facce opposte addizionate danno una somma di 7, risale al XV secolo a. C.
Proponiamo tre giochi da tavolo: il Ludo, introdotto in Inghilterra nel 1896 come semplificazione del gioco indiano "Pachisi"; La Papessa Giovanna, gioco che ha origine in Inghilterra nei primi anni del 1800; il gioco dei dadi, la cui origine oltre ad essere antichissima è anche comune a pressoché tutte le zone geografiche.
Gli archeologi che scoprirono la tomba pensarono che il suo occupante fosse un sacerdote o un indovino e che il gioco servisse a predire il futuro o a scopo divinatorio.
Il possibile aspetto sovrannaturale dei giochi da tavolo è dovuto all'idea che siano gli dei a controllare la "fortuna" e il tiro dei dadi. Secondo la tradizione greca fu Palamede che inventò i dadi, come passatempo durante l'assedio decennale di Troia. Ma i dadi sono più antichi della guerra di Troia. I primi furono probabilmente legnetti, rametti spezzati, con una faccia arrotondata e l'altra piatta, usati secondo il sistema del "testa o croce", complicato dal numero di legnetti usati. La forma odierna a sei facce, in cui le facce opposte addizionate danno una somma di 7, risale al XV secolo a. C.
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