Il moto apparente del sole fu per millenni utilizzato come misura dello scorrere del tempo. Nell'antichità le ore erano considerate diverse l'una dall'altra: il periodo di luce, dall'alba al tramonto, e quello di oscurità, dal tramonto all'alba, venivano suddivisi ciascuno in dodici ore, la durata delle quali variava tuttavia a seconda della stagione.
Il detto virgiliano "Solem quis dicere falsum audeat" sfidò i secoli finché gli orologiai di Parigi adottarono il motto polemico "Solis mendaces arguit horas", il cui soggetto è l'orologio meccanico, che dimostra la mendacità delle ore solari. La verità artificiale prevalse su quella naturale.
Gli orologi hanno contribuito ad approfondire la filosofia del tempo, dapprima come strumenti passivi che adattavano la fenomenologia terrestre e celeste alle esigenze umane, più recentemente come fonte di dati sempre più indipendenti. La storia degli orologi è parte della storia della misura del tempo: orologi solari, ignei, idraulici, clessidre, clepsammie, astrolabi. Il termine latino "horologium" comprendeva tutti i misuratori del tempo, e questa ambiguità è stata fonte nei secoli di grande confusione e innumerevoli errori.
Gli orologi meccanici comparvero più recentemente, conquistando un primato solo negli ultimi decenni insidiato dai più moderni apparecchi digitali.
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Orologio da tavolo
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