Termometro da parete
cm h 19
Metallo (Peltro) e Vetro
colore: grigio
Designer: Enrico Cosi - Sergio Tabellini
Questo grande termometro in peltro, realizzato a mano dai nostri artigiani specializzati, si ispira agli antichi strumenti di misurazione, portando nelle nostre vite digitali il fascino e l'eleganza del classico.
Nel 1593 Galileo misurò la temperatura dell'ambiente usando un cilindro contenente alcohol, la cui densità aumenta considerevolmente quando la temperatura diminuisce.
Gli scienziati studenti di Galileo, membri della accademia Cimento di Firenze, sperimentarono con diversi tipi di termometri e pubblicarono le loro scoperte nel libro "Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Cimento sotto la protezione del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscan e descritte dal segretario di essa Accademia".
In realtà, piuttosto che misurare la temperatura, questi primi termometri indicavano unicamente la sua variazione, e per questo sarebbe più corretto chiamarli termoscopi. I termoscopi erano calibrati in modo sperimentale e le varie scale non potevano essere comparate. In ogni caso l'origine del termometro è senza dubbio italiana; Santorio fu l'inventore del termometro inteso come strumento di misurazione della temperatura. Nel 1612 inventò un termometro ad aria che, sebbene impreciso, fu il primo nel suo genere. Qualche decennio dopo, nel 1654, il Gran Duca di Toscana Ferdinando II creò, nel 1654, il primo termometro liquido.
I veri e propri termometri moderni nacquero però più tardi, con la definizione di due punti di riferimento essenziali alla misurazione della temperatura: la temperatura di ebollizione dell'acqua e quella di trasformazione dell'acqua in ghiaccio. Questo portò alla creazione di tre delle più note scale: la Fahrenheit, la Réamur e la Celsius.
Fahrenheit nel 1714 fu la prima persona a usare il mercurio in un termometro. Il mercurio si espande in modo prevedibile; questo, unito a miglioramenti nelle tecniche di lavorazione del vetro, rese il termometro uno strumento notevolmente più accurato. Fahrenheit divise la propria scala in 180 gradi.
Réamur nel 1731 propose una scala per la quale il punto di congelamento era 0°, mentre il punto di ebollizione era 80°. Oggigiorno la scala Réamur è raramente usata, sebbene sia ancora impiegata da alcuni produttori di formaggi in Italia e Svizzera per misurare la temperatura del latte, nonché dai produttori di sciroppo di zucchero olandesi. Réamur è tuttora ricordato come uno dei pionieri nello sviluppo dei moderni termometri.
Nel 1742, infine, Celsius inventò una nuova scala divisa in 100 gradi, ponendo a 100° il punto di congelamento e a 0° quello di ebollizione. Nel 1743 Cristin invertì la scala di Celsius, ponendo a 0° il punto di congelamento e a 100° quello di ebollizione, creando la scala centigrada in uso ancora oggi.
Cosi Tabellini onora tutti questi pioneri attraverso uno splendido termometro che misura la temperatura in tutte e tre le scale: Fahrenheit, Réaumur e Celsius.
Nel 1593 Galileo misurò la temperatura dell'ambiente usando un cilindro contenente alcohol, la cui densità aumenta considerevolmente quando la temperatura diminuisce.
Gli scienziati studenti di Galileo, membri della accademia Cimento di Firenze, sperimentarono con diversi tipi di termometri e pubblicarono le loro scoperte nel libro "Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Cimento sotto la protezione del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscan e descritte dal segretario di essa Accademia".
In realtà, piuttosto che misurare la temperatura, questi primi termometri indicavano unicamente la sua variazione, e per questo sarebbe più corretto chiamarli termoscopi. I termoscopi erano calibrati in modo sperimentale e le varie scale non potevano essere comparate. In ogni caso l'origine del termometro è senza dubbio italiana; Santorio fu l'inventore del termometro inteso come strumento di misurazione della temperatura. Nel 1612 inventò un termometro ad aria che, sebbene impreciso, fu il primo nel suo genere. Qualche decennio dopo, nel 1654, il Gran Duca di Toscana Ferdinando II creò, nel 1654, il primo termometro liquido.
I veri e propri termometri moderni nacquero però più tardi, con la definizione di due punti di riferimento essenziali alla misurazione della temperatura: la temperatura di ebollizione dell'acqua e quella di trasformazione dell'acqua in ghiaccio. Questo portò alla creazione di tre delle più note scale: la Fahrenheit, la Réamur e la Celsius.
Fahrenheit nel 1714 fu la prima persona a usare il mercurio in un termometro. Il mercurio si espande in modo prevedibile; questo, unito a miglioramenti nelle tecniche di lavorazione del vetro, rese il termometro uno strumento notevolmente più accurato. Fahrenheit divise la propria scala in 180 gradi.
Réamur nel 1731 propose una scala per la quale il punto di congelamento era 0°, mentre il punto di ebollizione era 80°. Oggigiorno la scala Réamur è raramente usata, sebbene sia ancora impiegata da alcuni produttori di formaggi in Italia e Svizzera per misurare la temperatura del latte, nonché dai produttori di sciroppo di zucchero olandesi. Réamur è tuttora ricordato come uno dei pionieri nello sviluppo dei moderni termometri.
Nel 1742, infine, Celsius inventò una nuova scala divisa in 100 gradi, ponendo a 100° il punto di congelamento e a 0° quello di ebollizione. Nel 1743 Cristin invertì la scala di Celsius, ponendo a 0° il punto di congelamento e a 100° quello di ebollizione, creando la scala centigrada in uso ancora oggi.
Cosi Tabellini onora tutti questi pioneri attraverso uno splendido termometro che misura la temperatura in tutte e tre le scale: Fahrenheit, Réaumur e Celsius.